Affidamento esclusivo al padre della minore esortata dalla madre a mentire sul rifiuto di vivere presso il padre per presunte minacce

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La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 3028/2020, così ha stabilito, rigettando il ricorso della madre e confermando l’affidamento esclusivo della figlia al padre.

Nel caso di specie la Corte d’appello di Bologna confermava il decreto del Giudice di prime cure, disponendo l’affidamento esclusivo e collocazione abituale della minore presso il padre, la regolamentazione del diritto di visita della madre con conferimento del potere di vigilanza ai servizi sociali locali sull’osservanza delle condizioni e il dovere di contribuire al mantenimento della figlia a carico della madre con un importo mensile pari a euro 200 oltre al 50% delle spese straordinarie.

La madre ricorreva in Cassazione lamentando con il secondo motivo l’omessa motivazione delle censure mosse alla relazione della CTU, in assenza della quale l’accusa di manipolare la figlia avrebbe condotto alla modifica del regime d’affidamento.

La Corte dichiarava il motivo inammissibile, condividendo la conclusione del provvedimento reclamato secondo il quale la tesi materna del rifiuto della figlia ad andare a vivere con il padre risultava smentita, essendo risultata attendibile la minore proprio quando aveva riferito dell’induzione messa in atto dalla madre per farla mentire, alla luce del circostanziato accertamento delle complessive dinamiche familiari.

La sentenza conferma, altresì, il regime dell’affido esclusivo al padre sia in forza delle preferenze, ritenute attendibili, della minore sia alla luce del suo positivo inserimento familiare e relazionale presso il padre, tenuto conto della scelta di affidare la figlia a persone estranee nel contesto familiare materno.

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