Il cliente vince la causa ma il giudice di merito compensa le spese legali senza motivazione

La Corte di Appello di Trieste in accoglimento delle argomentazioni difensive degli avvocati Alessandro Luciano e Gianluca Ballo, difensori del marito, ha ritenuto esclusi i presupposti per il riconoscimento dell’assegno divorzile dell’importo di € 1.300,00 riconosciuto dal Tribunale di Pordenone in favore della moglie.

Tuttavia il Giudice del merito nonostante avesse accolto integralmente le domande del marito ha ritenuto di compensare le spese legali tra le parti anziché accollarle integralmente alla moglie che si era vista rigettare la domanda di riconoscimento dell’assegno divorzile e che avrebbe dovuto al contrario rifondere integralmente le spese legali sostenute dal marito parte vittoriosa.

L’avv. Gianluca Ballo e l’avv. Alessandro Luciano – soci fondatori dello Studio legale Luciano | Ballo & Associati –  hanno depositato in favore del marito ricorso in cassazione lamentando la nullità della sentenza della Corte di Appello di Trieste per illegittima applicazione del principio di soccombenza, che prevede che la parte che perde la causa civile deve rifondere le spese legali alla parte vittoriosa.

La Corte Suprema di Cassazione accogliendo il ricorso depositato dai difensori del marito – che avevano rilevato la insussistenza della particolare natura della decisione e la mancanza di accertamenti e questioni particolarmente dibattute – ha annullato la sentenza impugnata emessa dalla Corte di Appello di Trieste nel punto in cui aveva compensato tra le parti le spese legali (per ulteriori approfondimenti si rinvia all’ordinanza emessa dalla Corte Suprema di Cassazione I Sezione Civile pubblicata in data 17/04/2024 che allega al presente articolo).

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