Il conseguimento della borsa di studio correlata al dottorato di ricerca da parte del figlio maggiorenne non lo rende economicamente autosufficiente in relazione all’obbligo di mantenimento del genitore

A chiarire la questione è la sesta sezione civile della Corte di Cassazione con ordinanza n. 1448/ 2020.

Il caso di specie vede la Corte d’Appello di Messina confermare la decisione del Giudice di prime cure che pronunciava la separazione personale dei coniugi con addebito al marito, mantenendo ammontare e spettanza del contributo al mantenimento in favore della moglie e dei figli.

Il marito impugna la sentenza in Cassazione sulla base di cinque motivi di ricorso. La moglie resiste con controricorso.

In particolare con il quarto motivo il ricorrente deduce la violazione e falsa applicazione dell’art. 337 ter c.c. e 113 e 116 c.p.c. ritenendo di non dover corrispondere l’assegno di mantenimento e alle spese straordinarie in favore delle figlie, atteso che una figlia maggiorenne è divenuta indipendente economicamente per il conseguimento di una borsa di studio correlata al dottorato pari all’importo di euro 800,00=.

La Corte ritiene il motivo infondato e rigetta il ricorso argomentando che l’obbligo del genitore separato di concorrere al mantenimento del figlio non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età da parte di quest’ultimo, ma perdura finché il genitore interessato non dia prova che il figlio ha raggiunto l’indipendenza economica; il raggiungimento di tale indipendenza economica non è dimostrato dal mero conseguimento di una borsa di studio (nella specie di € 800,00= mensili) correlata ad un dottorato di ricerca, sia per la sua temporaneità, sia per la modestia dell’introito in rapporto alle incrementate, presumibili necessità, anche scientifiche, del beneficiario (Cass. n. 2171 del 2012).