Il Tribunale di Sorveglianza concede l’affidamento in prova ai servizi sociali all’imprenditore condannato.

Un giovane imprenditore veniva condannato alla pena detentiva di tre anni e multa di €. 6.000,00 per i reati di associazione a delinquere, riciclaggio di denaro di provenienza delittuosa e ricettazione, in seguito ad una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti.

Dopo aver scontato parte della pena in istituto penitenziario, il condannato decideva di farsi assistere dagli Avvocati Alessandro Luciano e Gianluca Ballo, soci dello Studio Legale Luciano|Ballo & Associati, i quali presentavano al Tribunale di Sorveglianza un’istanza di ammissione alla misura alternativa rieducativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali.

Il Tribunale di Sorveglianza, constatando il primario presupposto della condanna a pena principale o residua di tre anni e dopo aver attentamente valutato la buona condotta carceraria, l’assenza di pericolosità sociale, la relazione psicologica positiva dalla quale appariva un consapevole ravvedimento e la proposta lavorativa per il reo che gli Avv.ti Luciano e Ballo allegavano all’istanza, concedeva al richiedente il beneficio per la durata della pena ancora da espiare.

Il condannato tornava quindi immediatamente in libertà e si sottoponeva alle prescrizioni impartite dal Tribunale e ai periodici controlli effettuati dall’Ufficio di esecuzione penale esterna.

(per ogni ulteriore approfondimento in merito alla vicenda indicata nel predetto articolo si rinvia all’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia in data 08/11/2024 e allegata al presente articolo)

Scarica file pdf