In caso di separazione o divorzio alcuni consigli pratici per evitare ai coniugi problemi di natura economica e nella gestione di figli

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Quando si decide di procedere con le pratiche per la separazione dal coniuge è meglio affrontare la realtà con grande pragmaticità e senso di responsabilità, cercando di prevedere tutte le conseguenze soprattutto a livello finanziario, cercando di focalizzare la propria attenzione su alcune regole, che aiuteranno a mantenere un certo equilibrio.

Innanzitutto, si rende opportuno considerare entrambe le parti, cercando di prendere le migliori decisioni finanziarie per entrambi i coniugi, evitando successivi attriti che nel tempo possono degenerare in nuove azioni giudiziarie.

Il divorzio è la fine di una progettualità di coppia, non di un rapporto. Se infatti dal matrimonio sono nati dei figli, con l’ex coniuge si dovrà avere sempre a che fare, altrimenti i bambini rischiano di diventare vittime dei comportamenti degli adulti. E persino i nonni, di cui si parla poco, rischiano di non vedere più i nipoti. Bisogna fare in modo che, anche dopo la separazione, i figli possano mantenere i legami e le relazioni con entrambi i genitori e le altre persone importanti della loro vita (nonni, zii etc.). Dovranno sentirsi liberi di continuare a provare amore per tutti i componenti della famiglia e gioia nel frequentarli.

Per quel che riguarda gli equilibri economici, il dato più importante è che il divorzio è costoso. Sia per quel che riguarda le spese legali, sia perché la coppia unita ammortizza i costi, che invece vanno quasi a raddoppiare (dalla macchina alle bollette alla doppia abitazione) quando i coniugi si separano.

È importante definire subito gli accordi di separazione e le visite dei bambini, ma anche stabilire come gestire eventuali debiti in comune (mutuo, prestiti al consumo ecc.). Un passaggio inevitabile è quello di chiudere i conti correnti comuni: una volta firmate le carte, è fondamentale smettere di accumulare debiti condivisi, che non solo possono compromettere il rating di credito, ma possono anche complicare il processo di divorzio.

Si dovrà, pertanto, rimuovere il nome del coniuge non solo dai conti di credito comuni, ma anche dai vari account di home banking. È utile creare un budget: passare da una famiglia a due redditi a una singola entrata è una transizione importante. Bisogna definire tutto, comprese le spese giornaliere e mensili (generi alimentari, servizi pubblici, pagamenti di mutuo e auto, manutenzione programmata su apparecchi e veicoli) e le spese a lungo termine, come fondi pensione e tasse scolastiche.

Si deve poi aggiornare il proprio stato civile: una volta che il divorzio sarà definitivo, sarà necessario cambiare il proprio status su registri fiscali, bollette, assicurazione sanitaria e titoli di proprietà (case e automobili), circostanza, questa che può consentire anche di accedere a numerosi vantaggi fiscali. Si devono modificare eventuali beneficiari di procure e polizze: non è raro che un coniuge svolga il ruolo di procuratore, o che sia il beneficiario di una polizza. È importante quindi aggiornare i documenti con il nuovo stato civile ed eventualmente nominare qualcun altro per svolgere questi ruoli.

In ultimo, va tenuto presente che l’assegno di mantenimento a favore del coniuge economicamente più debole viene determinato tenendo conto del reddito complessivo della famiglia e della necessità di assicurare una tutela al coniuge economicamente più debole e ai figli, eliminando quegli squilibri reddituali che possono incidere sul tenore di vita al momento della cessazione del rapporto coniugale. Per questo è importante conservare qualsiasi fattura, bolletta o ricevuta che possa consentire di ricostruire le spese mensili, utilizzando il più possibile le carte di credito o di debito che, alla lunga, consentono di tracciare in modo analitico ogni spesa.

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