Riduzione assegno mantenimento in presenza di precarie condizioni di salute

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La Corte di Cassazione con la recente sentenza n. 927 del 17/01/2014 ha sancito un importante principio di diritto in materia di separazione dei coniugi, attribuendo al giudice la possibilità di ridurre l’assegno di mantenimento posto a carico dell’ex coniuge, qualora l’obbligato, in ragione dell’età avanzata e delle precarie condizioni di salute in cui versa, non sia più in grado di mantenere un tenore di vita adeguato a causa della riduzione della propria capacità economica, dovuta alle crescenti spese mediche alle quali va incontro.
Nel caso di specie, la ricorrente aveva ottenuto in primo grado la pronuncia di separazione dal marito, con addebito allo stesso, per le minacce di morte ed il tentativo di strangolamento subiti dall’ex coniuge, oltre ad un assegno di mantenimento di € 800.00= al mese.
La Corte d’Appello, nel confermare l’addebito della separazione al marito per la condotta violenta dallo stesso posta in essere nei confronti della moglie, riduce l’assegno di mantenimento a carico di quest’ultimo alla somma di € 500.00= al mese, in considerazione delle aggravate condizioni di salute dell’uomo ed ai conseguenti aumenti di spese sanitarie ai quali deve far fronte.
La Corte di Cassazione, respingendo il ricorso presentato dalla moglie avverso alla sentenza di secondo grado, giustifica pienamente la decisione della Corte di Appello di riduzione dell’assegno di mantenimento, fondandola su due distinti ordini di motivazione.
La ricorrente non aveva documentato la propria condizione di impossidenza come richiestole dal giudice istruttore, essendosi limitata ad affermare di non essere in grado di ricercare un’occupazione lavorativa, a causa delle gravi patologie dalle quali sarebbe stata affetta, senza attestare in alcun modo l’assenza di redditi dalla stessa lamentata.
Il marito, al contrario, aveva dimostrato documentalmente le precarie condizioni di salute nel quale versava, tali da diminuire la propria capacità economica per l’inevitabile aumento di spese alle quali sarebbe andato soggetto, al fine di ottenere le prestazioni sanitarie necessarie alla sopravvivenza.

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