Sequestro conservativo dei beni della moglie che si appropria indebitamente di una ingente somma di denaro del marito

Nel corso del primo anno di matrimonio, la moglie indebitamente sottraeva al marito la ingente somma di Euro 495.000,00.

Il marito, facoltoso imprenditore, disponeva di importati somme di denaro necessarie per la gestione delle sue attività imprenditoriali e versate in conti correnti intestati all’impresa.

La moglie, a fronte della massima fiducia concessagli dal marito, aveva libero accesso a tutti i conti correnti del marito. In questo modo prelevava il denaro, lo versava in un conto corrente cointestato con il marito e, successivamente, versava il denaro nel suo conto corrente personale.

Dopo essersi indebitamente appropriata di tale ingente somma di denaro la moglie depositava il ricorso per separazione richiedendo un assegno di mantenimento di Euro 10.000,00.

Il marito, privato delle risorse economiche necessarie per la gestione della sua attività imprenditoriale, decideva di agire in giudizio al fine di ottenere dalla moglie la restituzione della ingente somma di denaro.

L’Avv. Alessandro Luciano, difensore del marito, si rivolgeva al Tribunale di Pordenone al fine di ottenere un sequestro conservativo del denaro illegittimamente detenuto dalla moglie impedendo alla stessa di poterne disporre.

L’ Avv. Luciano valorizzava le seguenti circostanze ed argomentazioni difensive accolte dal Tribunale di Pordenone con ordinanza RG n. 974/2019:

1. si trattava di somme di denaro che il marito possedeva prima del matrimonio e sulle quali la moglie non vantava alcun diritto;
2. la moglie non aveva mai alimentato con denaro proprio i conti correnti dai quali poi ha prelevato il denaro;

Il Giudice, condividendo le argomentazioni difensive dell’avv. Luciano, autorizzava il sequestro conservativo dei beni della moglie e riconosceva la proprietà del denaro in capo al marito con l’obbligo per la moglie di restituire quanto sottratto indebitamente.

ordinanza Tribunale Pordenone n. 794-2019